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Antonella Sugameli

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L'ispirazione: 4 consigli utili per trovarla (ovunque)

29/05/2023 23:32

Antonella Sugameli

Ispirazioni, Creativita, Storie, Inventare,

L'ispirazione: 4 consigli utili per trovarla (ovunque)

Se c'è una cosa (tra le tante) faticosa nella scrittura è trovare l'idea giusta. Eccoti 4 consigli per andarla a cercare. Dove meno te l'aspetti.

Chi scrive storie per bambini e in generale chi scrive, passa buona parte del tempo buttando giù idee su idee. Un'altra buona parte di quel tempo cercando l'ispirazione (ovunque). Infine la parte restante di quel tempo cestinando gran parte di quelle idee. Da anni ad attirare la mia curiosità sono gli oggetti smarriti. Ti sarà capitatato di vederne almeno uno per strada e di chiederti di chi fosse, come fosse giunto lì, in sintesi di confezonarci un'entusiasmante o tristissima storia sopra. Potrei elencarne a bizzeffe di oggetti smarriti incrociati dai miei piedi nelle innumerevoli passeggiate, durante le quali mi hanno portata a spasso, ma solo alcuni si sono meritati uno scatto a memoria. Vediamoli insieme: uno stivale, un peluche a forma di orsetto un ombrello rosso, un pezzo di puzzle. Non sapete da quanto meditavo di farci qualcosa con tutte queste storie di abbandono (questo articolo per esempio è già qualcosa). 

Su Instagram esiste la pagina @spazzaturaromantica che mi ha colpita in virtù di questa mia fissazione per le cose abbandonate e che vi esorto a sbirciare se, come me, avete l' ossessione di ridare dignità a quei niente e nessuno per le strade, lasciati a languire a volte poco romanticamente sul ciglio delle strade. Dimenticati. Calpestati, sono restituiti alla vita dall'occhio che li trova. Ma veniamo al contentuto di questo articolo e perchè guardare dove si cammina può aiutare l'ispirazione.

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1. Rifiuti creativi

Personalmente ho eletto a oggetto smarrito-preferito un piccolo pezzo di puzzle. Lo sguardo ci è finito sopra prima del mio piede, salvandolo dall'oblio. Lui piccolo, malconcio, simbolo dell'incastro perfetto, promessa di completezza. Portatore di un messaggio mai recapitato. Figura indefinita in attesa di essere letta e interpretata nel modo e nel posto giusto. In quel pezzetto scolorito e abbandonato, per poco schiacciato dal mio piede, io ci ho visto una storia da raccontare.
 

Questo banalissimo episodio rientra nella mia fissazione per i segni e per quella parola che li lega: serendipità (cui dedicherò un articolo prossimamente). Succede a questo proposito che qualche giorno dopo leggo: “La Via della Narrazione” un breve saggio scritto da Alessandro Baricco. E qui veniamo al secondo consiglio.

 

2. Libri che ispirano

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Il libro si apre con 13 punti (uno più interessante dell'altro per chi ama la scrittura e la lettura). Il punto su cui mi sono soffermata è il primo.

 

  • Punto 1
    Accade talvolta che singole tessere del reale escano dal rumore bianco del mondo e si mettano a vibrare con un’intensità particolare, anomala". 
     

Quella tessera, letteralmente, aveva l'aria di averne passate di ogni: superato intemperie, sopravvissuta ad animali randagi, pronti a farne passatempo per qualche minuto. La immaginavo nascosta tra le siepi, prima di sgattaiolare desiderosa di vivere chissà quale avventura. Cosa poteva saperne che non era del mio piede che avrebbe dovuto preoccuparsi, ma dell'immaginazione, che senza permesso, l'avrebbe strappata da quel rumore sordo del mondo per farne elemento di narrazione: scorciatoia inattesa del reale.

La via della narrazione" di Alessandro Baricco mi ha fornito uno spunto per iniziare a buttare giù qualche idea, prima parte di quel lungo lavoro creativo che inizia con l'insight, figlia dell'ispirazione. Cosa ci ispira? Ogni cosa può esserne fonte, lo sguardo in primis. E qui veniamo al terzo consiglio.

 

3. Allenare la creatività con lo sguardo

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L'arte ci insegna che la percezione è un processo dinamico di attribuzione di senso mai neutrale e uguale per tutti: ognuno vede quello che più risuona sulla base del proprio vissuto, della sensibilità e delle proprie esperienze personali. C'è un modo di dire in spagnolo che mi è subito piaciuto quando l'ho letto: Todo cuadra ("Mi sa che fuori è primavera" di Concita De Gregorio). si usa per dire "tutto quadra, tutto si incastra alla perfezione". Quel pezzo di puzzle, a leggere l'avventura in essa racchiusa, rappresenta quell'elemento separato dagli altri, magari chissà alla loro ricerca (o anche no), da cui iniziare a raccontare una storia in cui alla fine tutto “quadra”.

 

Sii ricettivo nei confronti di ciò che ti circonda: allena la vista a guardare oltre. Io per esempio mi diverto a trovare volti molto buffi in ogni cosa: nella macchia di caffè sulla tovaglia da tavola, nelle nuvole, nella frutta e negli ortaggi, nelle ombre, perfino nella pizza. 

L’ispirazione è ovunque anche sotto le suole delle tue scarpe, vedi un pò, potresti averla calpestata!

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4. Scrivere la prima idea

E veniamo alla fine di questo articolo in cui ti propongo un'attività. Puoi svolgerla in solitaria o in compagnia, a casa con i tuoi bambini o a scuola se lavori come insegnante: scegli un oggetto qualsiasi tra quelli di uso domestico, scolastico o trovato tra i rifiuti (o dove preferisci), l'importante è che ti ispiri. Poi scrivi una breve storia. Prova ad immaginare le sue origini, chi era la sua famiglia, se è felice o triste. Poi concludi la storia con un happy end (lieto fine) o con un finale alternativo. Se ti va di illustrarla, meglio ancora! Adoro le storie illustrate. Una volta terminata inviamela (trovi il form qui sotto). Sarò molto felice di leggerla e, con il tuo permesso, di condividerla!

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