Accadono cose che non ti aspetti e quando accadono che regalo sono! Il 15 novembre ho ricevuto un messaggio privato con alcune immagini allegate. A scrivermi è Paola, amica di gioventù, con cui ho condiviso splendide estati modicane e sanvitesi. Estati che, come l'adolosenza, durano il tempo di un raggio di sole. Ma i legami che si creano in alcuni momenti della vita, seppur non alimentati dalla frequenza e dalla presenza, sono talvolta braci apparantemente spente che sotto sotto continuano a produrre calore. Questo è quello che ho pensato quando ho letto il suo messaggio: “Grazie Antonella per il tuo meraviglioso libro letto in occasione dell'iniziativa #ioleggoperché". ”Il Pesce Palla e la Luna", il racconto di cui ho scritto tanto in questo blog, parla anche di incontri: sono i più improbabili a regalarti sorprese. Quel 15 novembre il messaggio di Paola era l'ultima cosa che mi sarei aspettata di trovare tornando a casa da lavoro stanca e affamata.
#ioleggoperché di cosa si tratta
È una tra le più importanti iniziative di promozione della lettura per appassionare i più piccoli al mondo dei libri a cui si accede per curiosità, imitazione o stimoli esterni, come insegna il bellissimo film di Norman Jewison “Hurricane” in cui un giovane proveniente dalla periferia di Brooklyn, Lesra Martin, si imbatte “casualmente” (con i libri nulla lo è) nella biografia del pugile Rubin Carter, scritta durante la condanna a tre ergastoli, ingiustamente inflittagli da una giustizia corrotta. Quel libro porterà il ragazzo a conoscere personalmente l'autore all'interno del carcere, a lottare per la sua scarcerazione e a scegliere la carriera di avvocato, ispirato dalla sua vita. Chiamarli solo libri mi sembra riduttivo. Sono opportunità di cambiamento, finestre su mondi altri, portali verso territori inesplorati. Ecco perché iniziative come quella di #ioleggoperché sono necessarie: le biblioteche scolastiche vanno sostenute. La cultura crea nuovi modelli di pensiero e i ragazzi hanno bisogno di sviluppare oggi più che mai un pensiero personale e critico. Ma torniamo alla mia storia. Paola Brullo, insegnante di italiano e inglese - presso l'Istituto Raffaele Poidomani di Modica (Ragusa) - ha deciso di condividere la sua esperienza come lettrice con i suoi alunni di IV elementare. Ciò che non si aspettava era la loro risposta. Il libro “Il Pesce Palla e la Luna” versione digitale è stato letto in classe e proiettato con la LIM, (il che mi fa pensare ad un Istituto all'avanguardia, aperto alle nuove tecnologie e attento ai bisogni delle nuove generazioni). Poi i bambini hanno ricopiato a mano libera le immagini, rivisitandole, e riscritto la storia collettivamente. “È stata un'emozione grandissima” mi ha scritto Paola. E anche per me, devo ammettere, leggendo il suo messaggio.
Primo giorno di scuola per Pesce Palla
A scuola si impara e si cresce. Si replica in quel microcosmo l'esperienza di socialità appresa in famiglia e in quell'ambiente semi strutturato i bambini hanno la possibilità di esprimersi e di esternare talenti, sensibilità, visioni. La classe è quell'ambiente protetto in cui l'insegnate esercita il ruolo di nutrice e ostetrica: nutre la cultura e partorisce la verità. Educare vuol dire portare fuori: il bambino ha dentro di sè il potenziale in nuce, perché emerga basta motivarlo, quindi muoverlo verso un oggetto esterno da cui sia attratto: la passione muove le persone e le cose, lo sa anche il Pesce Palla e lo hanno capito anche i bambini. Osservare i loro disegni è stato un privilegio. Ogni immagine racconta molto di ognuno di loro: il meticoloso/a, l'imitatore/trice, il creativo/a, l'esuberante, il frettoloso/a, l'essenzialista. Attraverso le immagini le emozioni arrivano dritte al cuore e non stupisce che molti di loro, in alcuni commenti al libro (che potrai leggere alla fine), abbiano espresso il loro gradimento per le illustrazioni: il nostro inconscio non è fatto di lettere. Il nostro immaginario collettivo ci rende simili non per le parole che usiamo per esprimerlo, ma per le immagini che ci portiamo dietro dalla nascita: un bagaglio umano pazzesco. Iniziative come questa però forzano il linguaggio a descrivere la bellezza di tali incontri, anche per chi come me li ha vissuti indirettamente. Sono felice che “Il Pesce Palla e la Luna” sia riuscito a trovare, grazie a Paola e all'Istituto Raffaele Poidomani, la strada per giungere ai banchi di scuola per far sognare e pensare i lettori di tutte le età.
La parola ai bambini
Una cosa che mi ha molto incuriosita, leggendo i commenti al libro, è l'apprezzamento nei confronti del finale presente anche in molte delle loro illustrazioni. Autori ed editori si interrogano spesso su cosa sia preferibile per un target come quello che rappresentano i bambini di una generica IV elemenatre: lieto fine, finale aperto, finale a sorpresa o realistico. In tempi in cui la sollecitazione a stimoli visivi e testuali è iperbolica, veloce e senza sosta, cambiando il modo di fruire dei contenuti, ce lo si chiede ancora di più. Quando io ero piccola c'era Super Vicky, telefilm degli anni ‘80 che aveva come protagonista una bambina androide che in pochi secondi leggeva un intero libro (quanto avrei voluto riuscirci anch’io!). Oggi un telefilm del genere non avrebbe lo stesso appeal: chi vorrebbe avere il super poter di leggere un libro quando sui Social i contenuti si “scorrono” grazie al magico dito indice?
Magari mi sbaglio, eh!
A questo punto Pesce Palla ed io ci facciamo qualche domanda: vi andrebbe di rispondere?
- Cosa è leggere per voi?
- Quali libri preferite?
- Vi piacciono quelli illustrati? Se sì, perché?
- Quali sono i libri che vorreste sul vostro comodino prima di addormentarvi?
- La lettura è una fata buona che scaccia i cattivi pensieri. Come ve la immaginate?
- Se non è una fata, cosa è?
- Come sarebbe il mondo senza libri?
Sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate!
Il cuore dei bambini
Siamo di fronte a un libro di poche pagine, denso. Per me è stato terapeutico scriverlo e la risposta dei piccoli lettori è sempre una grande gioia: hanno questa capacità di andare oltre il visibile cogliendo l'inafferrabile. Il loro cuore è una finestra aperta in tutte le stagioni, che piova nevichi o splenda il sole, pronta ad osservare con acume e impazienza ciò che viene: anche i sogni di una donna adulta che scrive per sconfiggere i mostri di una bambina. I bambini hanno le chiavi che aprono tutti i cuori: voi avete aperto il mio.
Parola alla docente Pola Brullo
“Durante la settimana dedicata a #ioleggoperche ho pensato di leggere ai miei alunni questo racconto, convinta potesse rapirli. La lettura è uno strumento efficace di inclusione arriva a tutti e ognuno di loro ha potuto nella sua testa, con la propria fantasia, proiettarsi in questo Oceano, dopo averlo individuato nella cartina geografica. Abbiamo immaginato coralli, pesci colorati e questo pesce palla fare avanti e indietro sempre agitato nel suo pezzo di mare. E siamo partiti insieme a lui per questo viaggio negli abissi”. E, infine, siete giunti in questo blog. Che bella traversata! Voglio ringraziarvi tutti: Eleonora, Andreina, Gaia, Matilde, Farouq, Alberto, Salvatore, Matilde, Noemi, Elisa, Fernando, Giada, Edoardo. Riscrivendo collettivamente il racconto "Il Pesce Palla e la Luna" avete dimostrato spirito di squadra, capacità di ascolto, voglia di mettervi in gioco e grandissima sensibilità. Dopo questa esperienza spero di portare avanti altre iniziative con la dirigente scolastica Veronica Veneziano, i docenti e il reponsabile della bibliota Francesco Sindoni dell'Istituto Raffaele Poidomani di Modica. Fino a quel momento continuate a leggere, bambini.
Il Pesce Palla e la Luna riscritto dai bambini
L'angolo delle recensioni
Ecco di seguito i commenti che mi hanno donato sorrisi e riflessioni:
- “La parte che mi è piaciuta di più è quella della Musa la medusa perché era elegante” (Farouq);
- “Della storia del pesce palla e la luna mi è piaciuto di più quando Briglio rimane incastrato nell'ostrica” (Matilda);
- Questo racconto mi ha colpita quando il pesce palla vede il fascio di luce che era la luna, prova a saltare ma non ci riesce (…) Questa parte mi è piaciuta perché non bisogna arrendersi mai subito ma bisogna riprovare tante volte finché si riesce a fare quella cosa" (Noemi);
- “Mi ha colpito di più questa frase: siamo gocce di olio in un mare di acqua. Grazie mille per questo libro bellissimo e le immagini sembrano realistiche. I personaggi più realistici sono: Musa la medusa e Marina la stella canterina” (Alberto)
- “Del racconto il pesce palla e la luna mi ha colpito di più il finale perché il pesce palla dona la perla a Serafina (…)” (Salvatore);
- A me del racconto, mi ha colpito tanto la parte quando il pesce palla incontrò la sua anima gemella (…) che fa capire che tutti troveremo il nostro amore" (Eleonora);
- “Della storia Il pesce palla e la luna mi è piaciuto i nomi dei personaggi. Quello che mi ha colpito di più sono state le immagini, perché sono colorate e belle" (Andreina);
- “Il libro mi è piaciuto tutto perché parlava di pesci che a me mi piacciono (…) e quando [pesce palla] prima di partire saluta la sua mamma e il suo padre” (Matilde);
- Le parti che mi hanno colpito sono: quando il pesce palla chiede ai suoi genitori se scoprire l'oceano, questo mi è sembrato un pò mio cugino. Perché anche lui voleva scoprire cosa c'è da scoprire in una scena di ballo. (…) Questo libro mi ha imparato che non dobbiamo stare tutta la nostra vita in un posto, secondo me dovremmo andare a scoprire cose nuove e riscoprirle" (…) (Elisa);
- A me la cosa che mi è piaciuta di più del racconto il Pesce palla e la luna è quando il protagonista provava a saltare e risaltare (…) Spero che ti incontrerò e già so che ti vorrò tanto bene! (Gaia);
- Della storia il pesce palla e la luna mi ha colpito la parte quando Serafina e il pesce palla sono stati illuminati dal fascio di luna (…) (Giada);
- A me del libro il pesce palla e la luna mi è piaciuto che passa da uno stile a un altro di soppiatto inducendoti a emozionarti e a pensare in grande proprio come il pesce palla (Edoardo).
I bambini non hanno fatto menzione al fatto che il Pesce Palla non abbia un nome. Nautilia non ha colpito il loro immmaginario e non c'è alcun riferimento al predatore. Sull'amore, invece, le considerazioni sono tantissime (non ho riportato i commenti per intero per non spoilerare troppo). In merito alla polemica happy ending sì o no gli alunni dell'Istituto Raffaele Poidomani sembrano non avere dubbi: confortante che l'amore non sia ancora passato di moda.